Ultra

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Coreografia: Raffaele Irace
Costumi/scultura: Sonia Biacchi
Danza: creazione per due danzatori
Musica: Phillip Peris Trio, L. W. Beethoven, Aphex Twin
Produzione: Dimora Coreografica / CTR Teatro Venezia

La luce. L'oscurità. In "Ultra" Raffaele Irace utilizza la danza di corpi nudi, vestita di luce e d'ombre, per esprimere una dualità e le sue infinite sfumature. La luce e l'oscurità si spogliano della loro valenza morale per ispirare e aiutare a conoscere ciò che con sguardo disattento non si riesce a percepire.

Spettacolo selezionato per la XIV Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo Skopje 2009 in Macedonia. (link)


Un viaggio personale che avvolge lo spettatore rendendolo parte di un mondo fatto per condividerne la scoperta. Il colore nero e bianco si alternano, come in una visione, ora in maniera dialettica, ora isolata.

Due momenti differenti, due punti di vista egualmente giusti. Il colore di un corpo in tensione o che si è appena liberato, Il calore di uno sguardo o guardare ad occhi chiusi, il nascondersi o il rivelarsi nel silenzio di un angolo buio, scoprendo una fievole luce. Una presenza “sublime per sempre” che ci ricorda quanto le sfumature possono essere infinite. La coreografia vuole essere ricca di dinamica e gestualità, vuole parlarci di mondi astratti e incontri possibili.

La danza è fisica, scuote il corpo che gode della sua potenza, alterna momenti di esplosione energetica e virtuosismo coreutico, a momenti di estrema quiete e intima tenerezza. I corpi, di luce e d'ombra s'incontrano come ad unire l'alba al tramonto. Tra due forze opposte emerge una figura, un compagno di viaggio che ricorda di non dimenticare.

 

Nello spettacolo Ultra, ideato e coreografato da Raffaele Irace, i danzatori indossano le opere/costumi della designer veneziana Sonia Biacchi direttrice del CTR Centro Teatrale di Ricerca di Venezia, che con la sua lunga esperienza di costumista d'eccezione, contribuisce con estrema eleganza all'impianto visuale della mise en scene.